Forza: definizioni, dinamiche e applicazione nel ciclismo ??‍♂️??‍♀️


Come di consueto, sta iniziando per molti un nuovo ciclo di preparazione per il calendario ciclistico a venire. Da anni ormai il ciclismo strizza l’occhio ad altre discipline, che se inserite in un programma di sviluppo adolescenziale o nella preparazione invernale, possono portare innumerevoli vantaggi futuri. Il concetto di interdisciplinarità acquisisce particolare valore in inverno, quando per motivi legati alla scarsa durata delle giornate o per il clima avverso, altre attività collaterali come il cross training o la palestra in generale sono un buon modo per scendere dalla bici e prendere confidenza con nuovi e stimolati schemi motori.

Palestra e Forza creano un binomio diretto anche se talvolta eccessivamente semplificato.

La “Forza” è la responsabile della gran parte delle dinamiche che regolano le relazioni sia nel macro che nel micro cosmo. Ci accorgiamo che in ambito ciclistico però si tende troppo spesso a parlare di forza in termini generici, in ambienti e circostanze in cui sovente, si generano fraintendimenti o malintesi.

Non dobbiamo, nel caso di persone adulte allenate (con adulto intendiamo aver raggiunto una maturità fisica e non solamente anagrafica), dimenticare il concetto di specificità e verso quale obbiettivo ci stiamo dirigendo.

Facciamo un passo indietro, introducendo il principio ed il concetto di Forza. Nomi illustri, hanno fatto la storia della scienza teorizzando, dimostrando e poi enunciando le leggi che governano le interazioni meccaniche tra i corpi. Esatto interazioni, in quanto la forza applicata ad un corpo ne altera il suo “stato di quiete” generando movimento. Fu Ser. Isaac Newton nella seconda metà del ‘600 a rendere pubblica la II° Legge della Dinamica,

?? F = m∙a

F: Forza ??
m: Massa ??‍♂️
a: Accelerazione ⚡

senza la quale non sarebbe stato possibile determinare l’entità della Forza, come grandezza vettorizzabile in quanto caratterizzata da un modulo, da una direzione e da un verso.

Con questa introduzione, doverosa, ha lo scopo di insinuare il dubbio o meglio stuzzicare la curiosità relativamente al concetto di Forza. Abbandoniamo la Fisica e la Meccanica, concentriamoci su quello che facciamo quotidianamente sulla nostra bicicletta. Lo scopo è creare movimento e per farlo dobbiamo applicare una forza tale da vincere quelle resistenze che si oppongono, attrito (rotolamento sul fondo stradale), la resistenza aerodinamica (la nostra superficie corporea che impatta con l’aria) e gravitazionale (salendo su una salita la forza di gravità ci attrarrà verso il basso). Adesso qualifichiamo e quantifichiamo questo tipo di forze che per il ciclista si tradurranno in sforzo. Lasciando perdere l’aspetto cinematico di “momento torcente” (che spiega la relazione tra la suddetta Forza (F) e il suo punto di applicazione vincolato da un braccio) e concentriamoci sull’aspetto fisiologico che questa necessità di generare forza comporta nel gesto ciclistico.

Senza ombra di dubbio, le tre principali cause di attrito indicate in precedenza, saranno una costante nella nostra attività, quindi avremmo a prescindere dalla durata, una continua Resistenza di Forza. A questo punto entra in gioco la complessità dell’attività ciclistica: la differenziazione degli sforzi in base alla durata e alla velocità di esecuzione del gesto. Variando la durata dello sforzo varieremo la risposta a livello fisiologico/energetico passando da una “Resistenza di forza “ai cosi detti “Massimali di Forza” ma variando la velocità di esecuzione modificheremo la cinematica, passando da “Forza dinamica massima” una tipologia definita semplicemente “Forza Rapida”.

La differenziazione delle Forze in gioco, relazionate alla loro velocità di esecuzione e durata, saranno il target da seguire nella struttura di un programma di allenamento specifico realizzato senza bicicletta ma PER la bicicletta. Il concetto di specificità, espresso nell’introduzione, trova qui la sua reale applicazione. Tutto quello che facciamo deve essere fatto con lo scopo di migliorare la performance e lo stato fisico generale. Allenare la condizione della forza in modo specifico, strutturato e finalizzato al miglioramento dei propri punti di debolezza.

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