Siamo in onda…

Bene, ci siamo…
Qui narriamo la storia di una nuova avventura, di un progetto nato dal caso e dall’ambizione. Più ci sforziamo di tenere sotto controllo la nostra vita più questa ci sorprende con la casualità, con l’incontro fortuito… inaspettato…

Qui però si parla di ciclismo, di quello amatoriale, di quello competitivo fatto dalla gente per la gente.

Chi pratica questo sport ha la coscienza di vivere parte della propria vita in un altro pianeta, un pianeta che ruota attorno ad un movimento centrale e un paio di mozzi…

Parlavamo prima di casualità e probabilmente i pochi lettori che sono arrivati a questo punto si stanno chiedendo: ma questo, che problemi ha?
La casualità è stata la chiave della nascita di Power Lab.

Due ragazzi separati all’anagrafe si trovano sull’asfalto di un velodromo cercando di togliersi di ruota il generale inverno. Le prime parole, i primi scambi di opinione e la consapevolezza, ancora non nota, che avrebbero fatto qualcosa nel mondo del ciclismo.
Ormai troppo “grandi” per diventare corridori si dedicano anima e corpo per cercare di capire cosa ci sta dietro una tabella. Studiano, sperimentano per anni su loro stessi e cercano di migliorare. Si specializzano, sostengono esami e finalmente si sentono pronti a condividere le loro conoscenze con gli altri.


L’attendibilità delle fonti, la scientificità dei metodi, la voglia di imparare dai migliori sono solo alcune delle cose che ci qualificano. Non parliamo di fenomeni e non crediamo nei fenomeni ma crediamo che l’impegno, la costanza, la voglia e la dedizione possano far migliorare tutti.
Bene questo è PowerLab, laboratorio di genti e passioni a servizio del ciclismo.

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