Nuova stagione agonistica, uguale nuovi obbiettivi.

Impariamo a definire gli obbiettivi e renderli realmente utili per una corretta periodizzazione.


Lentamente ci stiamo lasciando alle spalle un lungo periodo molto complicato che ha modificato il nostro modo di essere e di relazionarci con la società. Un periodo di restrizioni, per molti di isolamento e paura. Cosa ci ha permesso di sopravvivere a tutto ciò? Quali meccanismi mentali abbiamo utilizzato per difenderci da queste situazioni spiacevoli? Certamente non abbiamo la presunzione di saper rispondere a questi quesiti in termini sociologici tuttavia, da sportivi e atleti di endurance, sappiamo quanto possa essere potente la nostra mente. Esatto, la mente ed i nostri percorsi mentali ci permettono di gestire situazioni più o meno sfavorevoli, mettendo in atto le strategie più adeguate per non soccombere.

Affrontare un evento o una serie di eventi agonistici, per la mente dell’atleta, può rappresentare un vero e proprio campo d’armi e se non vengono utilizzate le giuste soluzioni, questa può soccombere sotto il peso dello stress che la preparazione o l’attesa dell’evento stesso generano. Il cammino per il raggiungimento della giusta condizione psicofisica sarà personale e difficilmente quantificabile soprattutto per l’aspetto psicologico. L’attitudine alla gara e la gestione dello stress nei giorni antecedenti all’evento sono aspetti che necessitano di preparazione così come il fisico necessita di un allenamento costante e gestito.

La chiave per mantenere viva la fiamma della passione agonistica e raggiungere un adeguato equilibrio fisico e mentale passa per molti aspetti, cerchiamo di definire la forma mentis dell’atleta e quali punti non dovrebbe mai dimenticare prima di accedere ad un percorso di preparazione e formazione agonistica. Diventa fondamentale tanto per il principiante quanto per l’atleta navigato definire con cura gli obbiettivi.

Definizione degli obbiettivi

  1. Stabilisci obbiettivi realizzabili: pur ambiziosi che essi possano apparire dovranno essere necessariamente e potenzialmente realizzabili. Devono sussistere, da parte dell’atleta, tutti i requisiti affiche si possa realmente, al netto di imprevisti, raggiungere quanto prefissato. Sarà fondamentale definire il tempo utile e spendibile al raggiungimento, evitando sprechi ed inefficienze, per non incappare in fastidiosi loop mentali che ci fanno dubitare del lavoro svolto in termini di quantità e qualità. Sarà la disciplina e l’attitudine nel seguire il metodo a fugare ogni forma di dubbio.
  2. Stabilisci gli obbiettivi secondari: fa parte della formazione mentale dell’atleta accettare che potrebbe non essere possibile raggiungere l’obbiettivo primario se pur apparente,ente realizzabile in fase di progettazione. Fissa degli obbiettivi “secondari” da raggiungere durante la nuova stagione che rappresenteranno una sequenza di step di avvicinamento all’ obbiettivo principale. Saranno utili per mantenere entusiasmo anche nei periodi di stanchezza.
  3. Stabilisci i livelli: dopo aver definito l’obbiettivo, definirai il percorso da affrontare. Stabilisci dei livelli di accettabilità in base alla metrica che utilizzi per definire il successo di un allenamento, così da poter mantenere un rapporto sano nei confronti dell’allenamento e dello stile di vita che esso comporta. Non sempre saremo in grado di raggiungere il 100% indicato dalla sessione, sarà perciò importate definire fino a che percentuale possiamo rendere la sessione accettabile.
  4. Analizzati con obbiettività: tieni un diario delle tue attività, valutati con onestà nei confronti dell’obbiettivo che ha definito e non perdere di vista il quadro d’insieme. Non trascurare gli affetti, il lavoro e tutte le altre cose possono contribuire alla tua serenità mentale, dedica al tuo obbiettivo sportivo fissato il tempo necessario.
  5. Ricorda perché lo fai: più aumenta l’esperienza in certo ambito è più diventa necessario il “perché” stiamo perseguendo un obbiettivo. Intendiamoci, non esiste un perché buono o uno cattivo, ogni atleta definisce il suo personale “perché” che sta alla base della motivazione che spinge a dare sempre il massimo.

Non concentriamoci sul successo, esso non è l’obbiettivo ma la naturale conseguenza del seguimento di un processo interiorizzato e messo in atto con costanza e dedizione.

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